Franco er marmista
Via Panico 38
00186 Roma RM
Storia, arte, dedizione, cultura e tanta passione s’incontrano In via di Panico 38, dove dal 1890 c’è un laboratorio di marmi, diventato dalla metà del secolo scorso la bottega di Franco Er Marmista.
Il laboratorio è sempre stato strutturato per offrire ogni tipo di servizio. Da una parte c’era il lavoro commerciale e di cantiere, la realizzazione di rivestimenti, pavimenti e arredi su misura. Dall’altra, il lavoro artistico fatto di sculture e intarsi, fino ad arrivare al restauro di famosi pavimenti romani: a Palazzo Borghese, a Santa Maria del Popolo, a Santa Maria in Trastevere e a San Lorenzo in Lucina per citare i casi più importanti.
Nel suo atelier, dove ognuno aveva un compito specifico, Franco si era ritagliato quello alla fresa. Suo fratello realizzava intarsi e un terzo collega sculture e bassorilievi. Franco, fino a qualche anno fa, faceva parte dell’Associazione culturale dell’Università dei Marmorari di Roma, fondata nel 1406 con la funzione principale di tutelare gli interessi dei marmisti e di formare le maestranze alla lavorazione della pietra.
Franco ha due vetrine su strada. Una di queste garantisce l’accesso a uno spazio di accoglienza, decorato da diversi oggetti in statuario, marmo di Carrara, travertino e altre pietre più rare come la malachite e la sodalite. “Ogni tanto passa un collezionista o un turista e vuole comprarli” racconta Franco, “ma io vendi soltanto a chi capisce il valore di quello che compra. A volte mi chiedono se è resina o gres porcellanato…”.
L’altra vetrina porta al laboratorio, che con il tempo Franco ha ampliato acquistando ulteriori spazi e facendone il più grande deposito di marmo a Roma all’interno delle Mura Aureliane. “Tutti quelli di Carrara venivano a Roma in cerca di Franco Er Marmista solo per vedere quanto marmo c’era, e rimanevano a bocca aperta”. Negli anni 70, in bottega è arrivato un carroponte per il sollevamento delle lastre di marmo.
La passione per il proprio lavoro, in particolare per il travertino, aveva portato Franco a sperimentare negli anni Settanta la “linea quadrotto”, una mattonella di 8 centimetri per otto, spessa 3 millimetri. L’intuizione ebbe un gran successo, il quadrotto fu pubblicato sulle riviste di interni più prestigiose e CasaBella fu sul punto di metterla in produzione. Alla fine il contratto sfumò e il quadretto finì copiato.
Attualmente Franco lavora con altre due persone. Non ne assumerà altre, perché in chiusura. Nel tempo ha accolto ragazzi che venivano dalle accademie e diventavano apprendisti per tre mesi. “Questo lavoro, come tutti i lavori di artigianato, lo fai perché ti deve piacere. Se lo fai solo per guadagnare, meglio che lasci perdere!”. Del resto, parla uno che ha iniziato la sua gavetta quando aveva dieci anni, in una bottega di falegnameria e marmisti a Centocelle.